Buchdaten / Blattgrösse:
Gr.8°, 333 S., zahlr., tlw. farb. Abb.
Bemerkung:
EA. Selten. - «Crespi d'Adda è una frazione del comune italiano di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, Lombardia, in passato parte del comune di Canonica d'Adda, cui apparteneva in quanto a sud del fosso bergamasco da cui è stata separata a fine 1800 per essere unito a Capriate così come per il comune di San Gervasio sull'Adda aggregato a sua volta. Il paese sorge tra il fiume Adda a ovest, il fosso bergamasco a nord, il fiume Brembo a est e la confluenza dei due fiumi a sud. Rappresenta quindi il punto più a sud dell'Isola bergamasca. Consiste in un villaggio operaio, per le maestranze operanti nel settore tessile cotoniero sorto a opera di Cristoforo Benigno Crespi a partire dal 1875 e passato poi nelle mani del figlio. Per l'eccezionale stato di conservazione del suo patrimonio storico e architettonico fu, nel 1995, annoverato tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO. È infatti il villaggio operaio meglio conservato dell'Europa meridionale: seppure esistano esempi simili, essi sono concentrati più nell'Europa centro settentrionale; quelli che si trovano in Italia, come il villaggio Leumann a Collegno e il nuovo quartiere operaio di Schio in provincia di Vicenza, comprendono alcune modifiche architettoniche di epoche successive che a Crespi non sono presenti in quanto la proprietà di azienda e abitato è stata congiunta fino agli anni settanta»; «Das Textilfabrik- und Arbeiterdorf Crespi d’Adda liegt am Fluss Adda. Es ist eine Fraktion der Gemeinde Capriate San Gervasio in der italienischen Provinz Bergamo (Lombardei). Das Dorf, in den späten 1920er Jahren vollendet, hat sich im Laufe der Zeit praktisch unverändert erhalten. Crespi d’Adda wird als ein Juwel der Industriearchäologie angesehen. Seit dem Gründungsjahr 1878 ließ hier Cristoforo Benigno Crespi, Mitglied einer Färberdynastie aus dem etwa 100 km westlich gelegenen Busto Arsizio, Baumwollprodukte herstellen. Ausschlaggebend für die Standortwahl „auf der grünen Wiese“ war die Verfügbarkeit von Wasserkraft. Nach der englischen Gartenstadt-Idee und angeleitet von weiteren Vorbildern aus Deutschland und Frankreich wurde – später unter Leitung seines Sohnes Silvio Benigno Crespi – bis in die 1920er Jahre mit hohem gestalterischem Aufwand ein geschlossenes Dorf mit der Fabrikanlage, Siedlung, Infrastruktureinrichtungen incl. Warmwasserversorgung, Schule, Arzt, Waschhaus, Kirche errichtet. 1995 wurde das Dorf zum Weltkulturerbe der UNESCO erklärt» (Wikipedia).